Commento all’accordo del 19 novembre 1993
Le nuove commissioni di studio e di partecipazione costituite con gli accordi tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta non producevano molti risultati, avendo momenti di riunione molto irregolari e non essendoci delle procedure precise per quanto riguardava il loro funzionamento. L’impressione generale è che non vi fosse un metodo di lavoro che portasse a un’operatività, magari modesta, ma continuativa. Pesava in questo l’atteggiamento aziendale che sembrava interessato a dare segnali politici in direzione della partecipazione, ma poco interessato a un’operatività concreta; d’altra parte le divisioni sindacali rappresentavano un limite in termini di proposizione e di capacità d’iniziativa. Tuttavia, in alcuni casi limitati si produssero dei risultati, come per i corsi di formazione per rappresentanti sindacali. Un altro caso fu il “Comitato pari opportunità”, istituito in Fiat Auto con l’accordo 5 febbraio 1992 che, con un verbale del 19 novembre 1993, assunse l’iniziativa di un progetto di formazione per consentire ad alcune lavoratrici di essere inserite nelle figure qualificate previste dal progetto Fabbrica Integrata, richiedendo gli appositi finanziamenti pubblici.