Pomigliano d’Arco l’accordo 28 maggio 1998

Stesse logiche degli accordi precedentiCosi Cesare

Quanto già convenuto nel corso della presente intesa conferma la valenza dello stabilimento di Pomigliano d’Arco , evidenziando , al contempo , come la possibilità di flessibilizzazione dell’attività produttiva , nel rispetto dei dettato normativo e contrattuale , costituisca leva imprescindibile di competitività e, pertanto, garanzia di strategicità dell’insediamento produttivo.

In tale contesto , le Parti confermando la piena validità di quanto definito dall’accordo sindacale del 4 maggio 1987 circa la possibilità di definizione – per singoli “tratti di linea” dei cosiddetti “tabelloni settimanali” di comunicazione del livello produttivo e degli elementi tecnici connessi a tale livello. Ciò mi quanto l’accentuata variabilità del mercato automobilistico richiede adeguate azioni di flessibilità in termini di volumi e mix produttivo, anche mediante la differenziazione della produzione, qualora condizioni tecnico‑impiantistiche lo consentano, per singoli tratti di linea.

Inoltre , considerando il crescente grado di “personalizzazione” delle vetture, con una gamma di versioni e di “optional” disponibili sempre più ampia ed articolata, considerato l’insieme delle turbative che possono determinare criticità di varia natura durante lo sviluppo del complessivo ciclo produttivo e considerato che tali turbative hanno sovente origine esogena ed imprevedibile, si conviene che, per le linee di montaggio ( U.0. Montaggio ), la variabilità massima della cadenza della linea, prevista dall’accordo del 4 maggio 1987, sia totalmente riferibile a variazioni nella composizione del mix produttivo. Pertanto, qualora condizioni tecnico-impiantistiche non consentano, in presenza di variazioni nella composizione della produzione, l’attività lavorativa assegnata in saturazione anche sulle postazioni immediatamente “a monte” ed “a valle ” senza incremento della velocità di lavoro e, comunque, per un totale di minuti non superiore a 450 nell’arco di un turno, il totale delle operazioni od elementi di operazione effettivamente assegnate a ciascun operaio (espresso in tempi al netto delle maggiorazioni per fermate tecniche predeterminate e per fattore fisiologico) non sarà superiore al 118% del tempo corrispondente alla cadenza della linea.

Analogamente le Parti hanno compiutamente analizzato il sistema tecnico-organizzativo delle linee di montaggio ( U.0. Montaggio ) dello stabilimento di Pomigliano. Tali linee presentano, all’interno del medesimo cielo produttivo, tratti, nei quali la prestazione lavorativa avviene su scocca in movimento continuo ed altri (denominati “passo-passo”) nei quali la prestazione è eseguita su scocca ferma, il cui avanzamento è determinato dai lavoratori mediante cosiddetto “pulsante di consenso”.

In considerazione del fatto che i tratti a scocca ferma risultano vincolanti “a monte” ed “a valle” per assenza di possibilità di accumulo, essi sono definibili non come sistema produttivo a sé stante, ma come una fase intermedia all’interno di un unico processo produttivo rappresentato dalla linea di montaggio.

Le suddette specificità (tratti “Passo-Passo” e tratti a movimento continuo come fasi di un unico processo produttivo; assenza di possibilità di accumulo immediatamente “a monte” ed “a valle” dei tratti “Passo-Passo”) presenti sulle linee di montaggio, consentono di configurare per queste il sistema organizzativo, della linea a trazione meccanizzata così come previsto dall’accordo del 4 maggio 1987.

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