Il TMC-2 // il NON modello

 


Il “Metodo” TMC-2 // Melfi la nuova metrica
Analisi dei movimenti TMC-2 – Spostare
Lo Spostare in relazione ai “Casi”
Complementari
Posizionare
Disaccoppiare
Ruotare
Movimenti Corpo
I movimenti contemporanei
La Tabella Riepilogativa
La modulistica nel TMC-2

 

Il “Metodo” TMC-2

Nel 1987, in occasione di un corso di formazione sulla Prestazione di lavoro che ho tenuto a Modena, ho scoperto per puro caso l’esistenza di una nuova versione del TMC FIAT che ho battezzato DUE.

L’azienda, contrabbandandolo come generico TMC, tentava di inserito in un accordo da stipulare con il C.d.F. della FIAT Trattori come esempio di metrica del lavoro utilizzabile.

Essendo sia per i compagni interessati che per me una novità in assoluto, abbiamo richiesto un incontro alla locale Unione Industriale per avere maggiori spiegazioni; detto incontro non è stato concordato, ma alcune spiegazioni sulla nuova metrica ci sono state  trasmesse direttamente dalla Direzione Centrale FIAT (Servizio Lavoro) a Torino.

Tralasciando per il momento le doverose considerazioni sugli obblighi aziendali in merito al mutamento delle metriche, che sono rilevabili nel capitolo – Le metriche ed il CCNL –, cercherò di sintetizzare le informazioni che ho direttamente ricevuto dai responsabili nella vecchia sede di Corso Marconi.

L’asse portante del loro ragionamento ruotava attorno alla considerazione che la tradizionale versione del TMC è ormai datata, non più adatta ai tempi, troppo larga o squilibrata in molti pagati assegnati e, in ultima analisi, non più competitiva con le metriche adottate dagli altri costruttori europei e mondiali.

A sostegno di questa tesi, mi hanno ricordato che anche la fonte del TMC, l’MTM americano, non sia più il modello di riferimento universalmente adottato, dato che lo  stesso Consorzio Internazionale dell’MTM ha elaborato una nuova metrica denominata MTM-2, che comincia ad essere utilizzata da molte industrie.

Per ora, la scelta aziendale  è quella di non utilizzare l’MTM-2; le ragioni sono problemi economici relativi all’alto costo dei diritti d’uso, difficoltà di formazione su vasta scala degli analisti, e motivazioni tecniche interne al Servizio Lavoro Centrale FIAT.

Alla luce di queste considerazioni, la decisione è stata quella di rivisitare l’attuale TMC e di modificarlo per adeguarlo alle esigenze dell’oggi; completato il tutto, dare avvio alla formazione e renderlo operante in produzione.

La realizzazione del nuovo TMC è stata anticipata da una vasta indagine effettuata sulla prestazione di lavoro letta in termini di prioritarie gestualità oggi esistenti, principalmente, ma non solo, nel settore dell’Auto.

Sono stati censiti circa 50.000 movimenti in aree tecnologiche diverse (Meccanica, Carrozzeria, Presse, Fucine, ecc.) e valutato l’incidenza reale di ogni movimento con la vecchia metrica; questo patrimonio di indagine li ha guidati nella realizzazione delle modifiche.

Queste comunicazioni sono state poi completate da una spiegazione molto ampia dei vari passaggi che hanno portato tutte le azioni base alla modifica; passaggi che non ho intenzione di argomentare dato che, esaminando il risultato finale, sono superflue.

Queste sono sostanzialmente le informazioni che ho ricevuto e che, per quanto mi risulta, sono le uniche che il sindacato in generale e la FIOM possiede; illustrate le affermazioni aziendali ed effettuate corpose verifiche, affermo, e tenterò anche di dimostrarlo, che il TMC-2 è  un sistema NON derivato dalle versioni MTM e che ovviamente non mantiene più l’equivalenza di risultato con questa metrica che invece il TMC-1 manteneva.

Gli unici collegamenti che il TMC-2 mantiene con l’MTM-1 sono una sorta di vuoto scheletro fatto di sigle e di riferimenti che ben poco hanno a che vedere con l’originaria metrica.

Dal lontano 1987 il TMC-2 ha iniziato una una sua lenta diffusione, principalmente stimolata dall’ISVOR e veicolata dalle organizzazioni padronali, incentrata principalmente sulla non conoscenza delle RSA a sulla colpevole ignoranza dei funzionari sindacali. Le aziende e le locali organizzazioni padronali continuavano a parlare ed a scrivere semplicemente di TMC, mentre negli allegati inserivano le tabelle del TMC-2, e questo ha portato ad accordi anche in importanti aziende  (Savara 31/5/1988, Veglia Borletti – 3/12/88, Sepi 20/2/1990, ed altre) anche se i principali punti di caduta sono stati gli accordi per la SATA-FMA dell’11/6/1993 e per la Piaggio 17/3/1995 dove il TMC-2 ed altre assurdità sono state sottoscritte consapevolmente anche dalla FIOM.

Anche se tardiva, la presa di coscienza dell’assurdità del nuovo sistema non è tardata; proteste, scioperi, non corretta applicazione, aumento vertiginoso delle malattie da sforzi ripetuti, minacce di interventi della magistratura, richieste di adeguamenti della scala di cottimo esistente, ecc sono fatti documentati.

Tutto questo ha stimolato l’ISVOR, e quello che rimaneva del Servizio Analisi lavoro centrale della FIAT, ad organizzarsi per superare la principale denuncia che molti cominciavano a sostenere che si incentrava sulla semplice ma veritiera affermazione, suffragata dalla sperimentazione sul campo, che il TMC-2 non era altro che una “metrica” fatta in casa, che non aveva niente a che fare con il TMC-1 e l’MTM, ed era finalizzata unicamente al taglio dei tempi ed all’aumento dello sfruttamento.

Le tappe di questa iniziativa sono state le seguenti:

Costituzione dell’associazione MTM Italia (23 giugno 1998) (vedi)

Riconoscimento del TMC-2 (18/10/2001) come sistema IMD rilasciato dall’International MTM Directorate  (vedi)

La prima iniziativa parla da sola  ed è finalizzata all’ottenimento della seconda. Si tratta indubbiamente di un successo rincorso per più di 15 anni e, tecnicamente, come sia stato ottenuto è incomprensibile, data l’assoluta mancanza di equivalenza tra il TMC-2 e le varie versioni dell’MTM a meno che non si ipotizzino scenari poco edificanti.

Ovviamente nell’ultimo accordo separato – 16 maggio 2003 tra FIM-UILM-FISMIC e Mirafiori Plant, la formulazione per indicare la metrica non è più la confusa dicitura … procedure di utilizzo di elementi normalizzati MTM – TMC – UAS e simili… ma – un metodo di rilevazione dei tempi certificato in data 29 settembre 2001 dall’IMD in quanto rispondente ai criteri ed agli standard internazionali fissati dal sistema M.T.M. -.

Alla luce di questo ulteriore elemento sarebbe bene  che anche il sindacato si rivolgesse alle primarie fonti perché, se non siamo in presenza di altro, siamo sicuramente di fronte ad una svista grossolana da parte dell’MTM internazionale.

Passerò ora ad analizzare i vari nuovi movimenti base utilizzando sia la Tabella Riepilogativa dell’accordo per la SATA (vedi), che i “manuali” da quello ufficiale dell’ISVOR ad altri forniti alla Delphi srl di Milano (1993) oltre ad alcuni esempi concreti di rilevazione di cui sono venuto in possesso (vedi).

A proposito dei manuali citati è interessante notare la presentazione nelle prime due pagine; nella copertina e nella prima pagina si identifica la metrica come generico TMC, si afferma che è stato elaborato per ridurre l’onerosità dell’MTM ma lasciandone inalterata la precisione, e che per l’uso è indispensabile la conoscenza dell’MTM dato che si richiama alle stesse regole (sic!).

Per quanto riguarda l’aspetto centrale del TMC (l’unità di tempo) invece di dimostrare il passaggio da tempi centesimali a tempi millesimali a rendimento 133,33, il manuale cita semplicemente:

L’unità di misura dei tempi di ciascun Movimento  Collegato, di cui verrà dato di seguito il valore (tempo effettivo a rendimento ottimo-medio), è il millesimo di minuto.

Con questa banale affermazione (rendimento ottimo-medio) gli estensori pretendono di baipassare tutta l’elaborazione del TMC-1 relativa all’adeguamento dei tempi MTM – TMC-1 che ovviamente è completamente sparita dal manuale, quindi i valori assunti devono, secondo loro, essere presi per buoni senza nessuna dimostrazione anche se il rendimento finale è largamente superiore alle 3 versioni dell’M.T.M.

MELFI – LA NUOVA METRICA – IL T.M.C.-2

Durante la trattativa, la prima richiesta aziendale è stata quella relativa all’assunzione di una “nuova metrica del lavoro”, che per l’azienda si doveva sempre continuare a chiamare TMC ma che, essendo  cosa altra dalla precedente versione, è inevitabile, per noi e per logica, chiamare TMC-2.

L’azienda affermava e afferma che la nuova metrica non è niente altro che una rivisitazione più accurata del “vecchio” adeguamento MTM-1 / TMC-1, realizzata al fine di recuperare “tempi troppo grassi” che la precedente versione realizzava, e che questo recupero si aggira su di un +3-4% come dato medio, con punte che possono sfiorare il +7-8%.

L’azienda affermava altresì, che tutta questa operazione era avvenuta nel più rigoroso rispetto delle correlazioni con la fonte che rimaneva l’MTM-1.

Questa parte del manuale è specificamente dedicata alla dimostrazione della NON veridicità di queste affermazioni aziendali e ad una “precisa e meticolosa” analisi del divario tra le due versioni, espresso in termini di rendimento maggiore o, a parità di organizzazione del lavoro, di maggiori volumi da realizzare. 

Dato che i sistemi tabellari pur essendo molto ricchi di indicatori devono essere e sono molto rigidi, per essere oggettivi ed utilizzabili in contesti diversi; il raffronto tra i risultati di due adattamenti di uno stesso sistema, per esempio tra L’MTM-1 ed il TMC-1, è “abbastanza facile” e probante o meno della bontà dall’adeguamento stesso.

Se poi si devono comparare i due adeguamenti TMC-1 e TMC-2 tra di loro, e parimenti verificare le correlazioni con l’MTM-1, l’operazione, pur se più complessa, è ancora fattibile, è solo più lunga.

A prescindere da tutti questi passaggi che sono stati effettuati; durante la trattativa, è stato chiesto ai tecnici aziendali di dimostrare quanto affermavano, tramite la consegna delle fotocopie dei rilievi di quattro carichi di lavoro, conteggiati con i tre sistemi presenti, MTM-1, TMC-1 e TMC-2.

Questi 4 rilevi dovevano essere caratterizzati da:

Un esempio inconfutabile sia sul metodo che sui pagati, ed è stato scelto il rilievo presente nel manuale del TMC-1 (la “famosa” pompa alimentazione carburante).

Cicli ricchi di gestualità di montaggio non gravati da pesi o da sforzi da compiere.

Cicli ricchi di gestualità gravati da pesi e da sforzi da compiere.

Cicli molto ricchi di movimenti del corpo.

Dei dodici rilevi richiesti, l’azienda ne ha formalmente consegnato uno con il TMC-2 (la pompa alimentazione carburante), che però era ed è importante al fine della disputa a quel tavolo e per il nostro ragionamento.

Questo rilievo TMC-2 (vedi), secondo l’analisi aziendale consegnata, evidenzia una produzione oraria di 155,54 pezzi/ora a fronte di 141,5 pezzi/ora dello stesso ciclo rilevato con il TMC-1, con un incremento di 14,04 pezzi/ora pari al +9.92% di incremento percentuale.

Sottoponendo però ad esame il rilievo FIAT, questo risulta gravato da tre GROSSOLANI ERRORI (voluti, secondo noi) e direttamente rilevabili raffrontando sia i rilievi TMC-1 e TMC-2 che le logiche MTM (vedi).

Eliminando gli errori, il volume produttivo con il TMC-2 passa, con il loro rilievo, a 171,5 pezzi, con un incremento di 16,02 pezzi/ora (da 155,54 a 171,5). Se il raffronto lo si fa con il TMC-1 l’aumento è di 30 pezzi/ora pari al +21,2% di incremento percentuale.

Date le caratteristiche del ciclo preso in esame, ricca gestualità di montaggio non gravata da pesi o da sforzi da compiere, gli incrementi di volume sono largamente indicativi del divario medio esistente tra TMC-1 e TMC-2 negli attuali cicli di lavoro.

Dato che a molti può sembrare eccessivo questo incremento di  produttività che la nuova metrica impone, nel tentare di convincere gli scettici della gravità di quanto abbiamo firmato, nel prosieguo del ragionamento non assumeremo il dato reale del +21,2%, ma quello ridotto (falso) del +10% circa risultante dall’errato conteggio FIAT.

Che cosa comporta il mutamento della metrica se questo cambiamento interviene su una base 100 (il TMC-1) che prevede già il rendimento a 133,33?

Il primo effetto è quello che tutti gli indicatori relativi al Salario Incentivato, ai Fattori di Riposo, al Fattore Fisiologico, alle Pause,  ed a tutte le possibili forme premianti, SALTANO.

Essendoci un incremento di questa natura tutto deve essere riconteggiato e ricontrattato, a prescindere dalla sua accettazione o dal suo rifiuto aprioristico, e non sarebbe possibile, anzi sarebbe assurdo, un semplice adeguamento proporzionale degli indicatori prima citati.

Sapendo poi che nella realtà l’incremento medio non è del +10% ma maggiore del +20% il disastro che abbiamo sottoscritto è impressionante, bisogna porci rimedio opponendo un argine insormontabile alla sua diffusione, ed ovviamente, tentare in tutti i modi di cancellarlo dallo scenario di Melfi e Pratola Serra.

Breve analisi dei movimenti TMC-2 – Spostare  

SPOSTARE

Azione TMC-1

SPOSTARE

Sv  025

Sn  2650

Sl 5180

f m d f m d f m d
16 19 22 24 28 31 34 38 42

Azione TMC-2

SPOSTARE

Polso 014

Avam. 1535

Braccio 3660

Spalla > 60

f m d f m d f m d f m d
9 13 16 16 19 22 22 26 29 29 33 36

Per raffrontare le due tabelline e verificare se, come in apparenza può sembrare, si tratta di un semplice adeguamento dei pagati in relazione al mutare delle distanze o altra cosa, non farò altro che seguire l’impostazione presente nel manuale del TMC-1 per l’adeguamento dei tempi MTM-1 TMC-1 e riportata nel sottocapitolo – L’unità di misura e la velocità d’esecuzione – del capitolo relativo al TMC-1.

Accettando per buona la comunicazione dell’azienda che afferma essere la nuova metrica unicamente una più affinata sintesi dell’MTM-1, ma sempre coerente con il modello originario, verificherò la veridicità di questa affermazione simulando, per  cominciare, 3 esempi della gestualità TMC-2 relativi allo Spostare.

Onde evitare equivoci, i 3 movimenti assunti come esempio saranno essenziali, basati su riferimenti univoci MTM-1, senza difficoltà, pesi, difficoltà particolari, ecc.

SPOSTARE POLSO FACILE (spf)

Ipotizzando lo spostamento di un pezzo singolo inferiore al kg. di peso per una distanza da 1 a 14 cm. è inevitabile basarci sulla stessa logica su cui i pagati TMC-1 sono stati costruiti, per la semplice ragione che siamo sempre di fronte ad un macromovimento che, mediamente, deve coprire tutte le distanze comprese nell’intervallo. Assumeremo quindi la stessa logica impostazione dei 4/5 della distanza per i micromovimenti Raggiungere e Muovere (~ 11 cm.).

  Raggiungere  (~ cm 11 – Casi A-B-E)    (vedi) Valore TMU 6,66 +
  Afferrare  (Casi 1A-1B-2-3-5)   (vedi) Valore TMU 2,8 +
  Muovere  (~ cm 11 – Casi A-B-C)   (vedi) Valore TMU 7,7 +
  Rilasciare      (Caso 1) Valore TMU 2,0 =
  Totale Tempi Medi MTM Valori TMU

18,87

Per cui:     18,87 TMU * 0,6 = 11,32 millesimi di minuto a rendimento MTM 144,9

e:

18,87 TMU * 0,652 = 12,30 millesimi di minuto a rendimento 133 = 12 millesimi dopo l’arrotondamento.

Come mai il TMC-2 della FIAT prevede per questo movimento un pagato di soli 9 millesimi pur affermando che il sistema continua ad essere di derivazione MTM ???

Un pagato in meno del 25 % non è uno scherzo e la dimostrazione è oggettiva e non contestabile.

Per puro piacere d’analisi cerchiamo di capire come i 9 millesimi sono stati ricavati traducendo in numeri alcune affermazioni dell’ing. Besusso su più tavoli di trattativa. L’ing. affermava, se abbiamo ben capito, che la distanza assunta per i nuovi macromovimenti è la risultanza di una complessa indagine che ha coperto più di 50.000 carichi di lavoro (operazioni) esistenti negli anni ’80 su tutti gli stabilimenti del Gruppo, e quindi la distanza di riferimento è stata individuata da medie ponderali (Gaussiane) su macromovimenti esistenti.

Prima di proseguire la verifica sono doverose alcune considerazioni sul metodo. Una metrica del lavoro quando assume i macromovimenti per velocizzare l’uso dei micromovimenti deve mantenere equità nel pagato assegnato, e la scelta degli estensori del TMC-1, scegliendo nello Spostare i 4/5 della distanza in questione, la mantenevano. 

La compensazione tra pagati più “grassi” e pagati “più magri” era mantenuta anche se lo spostare vicino nell’industria dell’auto, del veicolo industriale, in siderurgia, ecc. difficilmente, dati i cicli di lavoro, scende a valori sotto i 15 cm., cosa forse diversa nell’elettronica o nel tessile.

Vediamo ora come si potrebbero ricavare i 9 millesimi

I micromovimenti Afferrare e Rilasciare, come già detto, non cambiano essendo vincoli MTM definiti. Gli unici valori che è possibile mutare sono riferiti al Raggiungere ed al Muovere.

Infatti:

  Raggiungere  (~ cm 6 – Casi A-B-E)    (vedi) Valore TMU     4,46 +
  Afferrare  (Casi 1A-1B-2-3-5)  Valore TMU     2,8 +
  Muovere  (~ cm 6 – Casi A-B-C)   (vedi) Valore TMU     4,96 +
  Rilasciare      (Caso 1) Valore TMU     2,0 =
  Totale Tempi Medi MTM Valori TMU

  14,22

 

Per cui:

14,22 TMU * 0,6 = 8,53 millesimi di minuto a rendimento MTM 144,9 e:

14,22 TMU * 0,652 = 9,27 millesimi di minuto a rendimento 133 = 9 millesimi dopo l’arrotondamento.

Se questa è la logica, e non ne intravedo altre, ecco spiegato l’arcano, si è passati dai 4/5 ai 2/5 circa,  da 11 cm. come riferimento a 6 cm.. Ma è un arcano folle e a-scientifico, è un giochetto matematico di bassa lega, tipico di una metrica fatta in casa e finalizzata unicamente al taglio dei tempi, che non ha nulla a che vedere con le metriche del lavoro e tanto meno con l’M.T.M.

Una procedura simile è stata attuata per gli altri spostare facili quindi ulteriori verifiche sono superflue.

SPOSTARE ……….. MEDIO

Per quanto riguarda gli Spostare di Media Difficoltà, l’unica regola che  il TMC-1 stabilisce è che il movimento è da considerarsi di media difficoltà quando:

Il raggiungere è Facile (Casi R-A; R-B; R-E) e l’afferrare è Difficile (Casi A1C1; A1C2; A1C3; A4A, A4B; A4C) o VICEVERSA

Il Raggiungere è Difficile (Casi RC;  RD) e l’ Afferrare è Facile (A1A; A1B; A2; A3; A5)

La tabella di sintesi del TMC-2 (vedi) invece di attenersi a questa semplice regola, coerente con l’MTM-1 e citata testualmente nel manuale del TMC-1, elenca la seguente microgestualità possibile:

RCRaggiungere un oggetto collocato in un gruppo (ricerca scelta)

RD Raggiungere un oggetto necessitante precisione e/o precauzione nella presa, o molto piccolo

A1B Afferrare oggetti piccoli (minori di 3 mm)…nella penna è rimasto <<o su superficie piana>>

A1C1 Afferrare oggetti approssimativamente cilindrici con diametro maggiore di 12 mm (interferenza dita con superfici o con pezzi vicini)

A4A Afferrare oggetti approssimativamente cilindrici con diametro maggiore di 25 mm (interferenza dita con superfici o con pezzi vicini)

Elencare questi movimenti senza indicazioni, manifesta la volontà di far confluire quanto è pagato difficile come TMC-1 nel  medio del TMC-2 o, nel migliore dei casi, creare confusione e possibile inganno; in tutti i casi, dato il raggiungere difficile citato (RC e RD), la classe degli afferrare A1C1 e A4A non è abbinabile all’interno di uno spostare di media difficoltà ma rimane sempre e comunque difficile e la specificazione dei diametri è ininfluente ed arbitraria, e questo non lo dico io ma i manuali TMC-1 e l’MTM-1, infatti:

Ne consegue che evitiamo la verifica anche se, ovviamente, al taglio dei tempi sulla distanza si assomma il taglio sui casi.

SPOSTARE BRACCIO DIFFICILE (Sbd)

Ipotizzando in questo caso il prelievo di una vite di media dimensione (da 6*6*3 a 25*25*25 mm – caso 4B tabella MTM Afferrare – vedi) da un contenitore posto a 80 cm. di distanza, ed il semplice rilascio in vicinanza della zona di lavoro, i movimenti MTM-1 con i casi conseguenti sono i seguenti:

  Raggiungere  (~ cm 75 – Casi C-D)  (vedi)  Valore TMU

 26,4 +

  Afferrare  (Caso 4B – Oggetti mescolati)  Valore TMU

   9,1 +

  Muovere  (~ cm 75 – Media Casi A-B-C)  (vedi)  Valore TMU

 26,4 +

  Rilasciare  (Caso 1)  Valore TMU

   2,0 =

  Totale Tempi Medi MTM  Valori TMU

  63,9

I circa 75 cm. sono mediamente i 4/5 della distanza da 50 a 80 cm. Per cui:

63,93 TMU * 0,6 = 38,35 millesimi di minuto a rendimento MTM 144,9

e:

63,93 TMU * 0,652 = 41,68 millesimi di minuto a rendimento 133 = 42 millesimi dopo l’arrotondamento.

Questo risultato è anch’esso coerente con il TMC-1, dato che il pagato ufficiale è 42 millesimi.

Dato che il pagato TMC-2 è di 36 millesimi  il divario si aggira sul – 19,05 %.

Altri esempi sullo SPOSTARE sarebbero inutili perché, da molteplici simulazioni effettuate, il risultato medio è sempre più o meno simile.

Lo Spostare in relazione ai “Casi”  

SPOSTARE – Casi

Come già detto, il movimento – Spostare TMC – si compone di 4 movimenti MTM:

Raggiungere

Afferrare

Muovere

Rilasciare

Nel TMC sia 1 che 2, il movimento, a parità di distanza, passa da facile a medio o difficile in rapporto ai “casi” presenti nell’MTM-1:

Raggiungere – 5 casi (vedi)

Afferrare – 11 casi (vedi)

Muovere – 3 casi (vedi)

Rilasciare – 2 casi (vedi)

Nel movimento Spostare TMC-1, gli elementi determinanti per il passaggio di classe (f-m-d) sono i casi del Raggiungere e dell’Afferrare, dato che le variazioni di pagato dei movimenti Muovere e Rilasciare sono già assunti nei valori numerici o ininfluenti sui pagati stessi.

Il corretto procedimento per il raggiungimento del pagato TMC-1 in relazione alle distanze ed ai “Casi”, alla velocità d’esecuzione o rendimento, ed alla trasformazione dei TMU in millesimi di minuto è largamente  dimostrato, come ho già scritto, nel manuale FIAT del TMC-1.

Ovviamente nel manuale FIAT (Isvor) tutto il procedimento prima citato non c’è perché non potrebbe esserci data la NON correlazione MTM-1 / TMC-2. Dato però che una parvenza di scientificità la FIAT la ricercava, e l’unica scientificità del TMC deriva dall’MTM, ha mantenuto anche nel TMC-2 una falsa e limitata correlazione con L’MTM-1 in relazione agli Spostare ed ai Casi che ovviamente vengono utilizzati in modo diverso.

SPOSTARE FACILE (Tutti)

TMC-1

Raggiugere – 3 casi RA – RB – RE (vedi)
Afferrare – 5 casi A1A – A1B – A2 – A3 – A5 (vedi)
Muovere – Tutti i 3 casi (vedi)
Rilasciare – Tutti i 2 casi (vedi)

TMC-2

Raggiugere – 3 casi RA – RB – RE (vedi)
Afferrare – 2 casi A1A – A5 (vedi)
Muovere – Tutti i 3 casi (vedi)
Rilasciare – Tutti i 2 casi (vedi)

Il caso A1B (Oggetto molto piccolo o appoggiato su di una superficie piana) non viene citato perché assunto modificandolo nello Spostare medio.

I casi A2-A3 non vengono più citati perché confluiscono nel Complementari. Nel valutare queste trasformazioni non bisogna farsi ingannare perché Il Riafferrare ed il Passare l’oggetto da una mano all’altra (4 millesimi) non sono “pagati aggiuntivi a compensazione”. Logica ed esperienza diretta dicono che nel TMC-1 quando si verificano questi micromovimenti il pagato è sempre aggiuntivo con  ½ Svf o Pf in più; quindi quei Complementari sono un ulteriore pagato in meno rispetto al pagato tradizionale.

SPOSTARE MEDIO (Tutti)

TMC-1

(La regola scritta è la seguente: Quando il Raggiungere è facile e l’Afferrare è difficile o Viceversa).

Raggiugere – 3 casi RA – RB – RE (vedi)

Afferrare – 6 casi A1C1 – A1C2 – A1C3 – A4A – A4B – A4C (vedi)

Muovere – Tutti i 3 casi (vedi)

Rilasciare – Tutti i 2 casi (vedi)

oppure

Raggiugere – 2 casi RC – RD (vedi)

Afferrare –  5 casi A1A – A1B – A2 – A3 – A5 (vedi)

Muovere – Tutti i 3 casi (vedi)

Rilasciare – Tutti i 2 casi (vedi)

TMC-2

Raggiugere – 2 casi RC – RD (vedi)

Afferrare –  3 casi A1BA1C1A4A (vedi)

Muovere – Tutti i 3 casi (vedi)

Rilasciare – Tutti i 2 casi (vedi)

Il caso A1C1 (Interferenza delle dita con la superficie d’appoggio con quella di pezzi vicini nell’afferrare un oggetto approssimativamente cilindrico. Diametro > 12 mm.) è difficile in tutti i casi (Manuale MTM-1 / TMC-1). Quindi l’abbinamento RC-RD + A1C1 non è possibile come Spostare di media difficoltà. Questo fatto avvalora quanto scritto all’inizio del capitolo sulla strumentalità della “metrica” fatta in casa.

Il caso A1B (Oggetto molto piccolo o appoggiato su di una superficie piana.) nel caso TMC-2 è stato modificato con una specificazione inventata non casuale (….< di 3 mm.).

Anche il caso A4A (Oggetto mescolato con altri quando sono necessarie ricerca e selezione. Più grande di 25x25x25 mm.) è stato trasformato in .. diametro > 25 mm. presupponendo che gli oggetti non cilindrici diventino oggetti di facile presa (A1A) quindi facili.

SPOSTARE DIFFICILE (Tutti)

TMC-1

Raggiugere – 2 casi RC – RD (vedi)

Afferrare – 6 casi A1C1 – A1C2 – A1C3 – A4A – A4B – A4C (vedi)

Muovere – Tutti i 3 casi (vedi)

Rilasciare – Tutti i 2 casi (vedi)

TMC-2

Raggiugere – 2 casi RC – RD (vedi)

Afferrare – 4 casi A1C2 – A1C3 – A4B – A4C (vedi)

Muovere – Tutti i 3 casi (vedi)

Rilasciare – Tutti i 2 casi (vedi)

I casi A1C1 e A4A sono sempre stati difficili quindi declassare i due casi come di media difficoltà è un classico taglio dei tempi che avvalora ulteriormente quanto già scritto.

In generale

Nel valutare quindi i vari passaggi bisogna tenere conto che i tagli non intervengono solo nella diminuzione dei pagati dei singoli movimenti ma anche nelle scelte tra facile, medio e difficile; quindi i tagli, nel raffronto con il TMC-1 sono ancora più consistenti di quanto possa apparire dal semplice confronto tra le due tabelle di sintesi.

Complementari

Azioni TMC-2

COMPLEMENTARI

Riafferrare

Simultaneità

Peso o resistenza

Osservare

Premere pulsante

4

Applicare pressione

6

 

In questo raggruppamento sono stati fatti confluire sia Azioni Base MTM-1 quali Riafferrare, Osservare (Muovere occhi e Fissare sguardo), Applicare Pressione, Premere Pulsante, che maggiorazioni quali Simultaneità e Peso o Resistenza, usate dal TMC-1 per compensare i pagati frutto delle medie già esaminate.

Per valutare i pagati di questo raggruppamento costruirò uno specchietto riassuntivo mettendo a raffronto i pagati la variazione in percentuale è il raffronto tra TMC-1 e TMC-2.

Movimenti TMC-1 TMC-2 Var. %
Riafferrare 7 4 – 42,8
Simultaneità 7 4 – 42,8
Peso o resistenza  (tab)
Osservare 7 4 – 42,8
Premere pulsante 7 4 – 42,8
Applicare pressione 7 6 – 14,2

Peso o Resistenza

Il peso di un oggetto o la resistenza che esso oppone al movimento, influenza notevolmente l’azione del macromovimento Muovere usato sia nel caso di sollevare o spostare pesi, che agire su leve o con chiavi fisse o dinamometriche, ecc.

L’MTM specifica in modo analitico la maggiorazione da assegnare: il pagato del Muovere relativo ad una certa distanza  viene moltiplicato per un coefficiente dato in funzione di un determinato peso e maggiorato di un ulteriore valore.

Kg. Coeff. TMU
1 0 0
2 1,03 1,1
4 1,07 2,6
6 1,12 4,1
8 1,17 5,7
10 1,22 7,3
12 1,27 8,7
14 1,31 10,2
16 1,36 11,7
18 1,41 13,3
20 1,46 14,8
22 1,51 16,3

Il TMC-1, data la complessità e le molteplici varianti possibili, sintetizza le maggiorazioni nel seguente modo confortati da positivi risultati ottenuti sperimentalmente.

TMC-1   Funzione Peso o Resistenza

Sforzo in Kg.

Analisi

da 0 = a 2 Si assegna solo lo Spostare
da 2 a 6 Si assegna lo Spostare + 1 Pf (7 mill.)
Oltre i 6 Si assegna lo Spostare + 1 Pm (17 mill.)

Il TMC-2 assegna invece dei PR (Complementare Peso-Resistenza)  con la seguente impostazione:

TMC-2  Funzione Peso o Resistenza

Sforzo in Kg.

Analisi

da 0 = a 2 Si assegna solo lo Spostare
da 2 a 4 Si assegna lo Spostare + 1 PR (4 mill.)
da 4 a 8 Si assegna lo Spostare + 2 PR (8 mill.)
da 8 a 12 Si assegna lo Spostare + 3 PR (12 mill.)
Oltre i 12 Si assegna lo Spostare + 4 PR (16 mill.)
* Il valore dello sforzo si dimezza se compiuto con due mani

Ne consegue che il taglio dei tempi è il seguente:

da 0 = a 2 0
da 2 a 4 – 3 mill. =  – 42,8%
da 4 a 8 Da 4 a 6 Kg.+1 mill. = +14,2% —- da 6 a 8 Kg. – 9 mill. = -112,5%
da 8 a 12 – 5 mill. = – 41,6%
Oltre i 12 – 1 mill. = – 6,2%

I dati parlano da soli, ma non bisogna dimenticare che in questo caso si interviene direttamente sulla fatica fisica delle persone e che oltre i 12 Kg. ciclicamente si opera raramente, mentre la maggior parte dell’attività è concentrata tra i 2 ed i 12 Kg. ed il taglio è quello che si legge.

Oltre alla scandalosa diminuzione c’è da tener presente la nota, non presente nel TMC-1, che sancisce nel caso di sforzo con due mani che il pagato si dimezza. Quindi per tutti i movimenti l’entità della diminuzione si raddoppia.

La forte riduzione della maggiorazione per l’effetto peso oltre i 6 kg. è semplicemente assurda perché l’MTM-1 prevede, ad esempio per i valori originari del muovere, un coefficiente di moltiplicazione per il fattore peso (vedi), valori che oscillano da 1,12 per i 6 kg. fino a 1,52 per i 22 kg.

Posizionare

Azione TMC-1

Posizionare

P

f m d
7 17 35

Azione TMC-2

Posizionare

P

f m d
5 12 28

Anche per l’azione del Posizionare i tagli sono considerevoli, ed anche in questo caso incomprensibili dato che il movimento non dovrebbe subire reinterpretazione alcuna essendo nel dettato MTM-1 rigidissimo.

Infatti l’MTM-1 prende in considerazione 3 possibili varianti:

  1. La classe di adattamento

  2. Il grado di simmetria

  3. Il grado di maneggevolezza

1) La classe di adattamento consiste nel determinare il campo di tolleranze dell’accoppiamento. L’MTM-1 prevede per queste varianti i seguenti indici:

Adattamento lasco Tolleranze da 6 a 1,5 mm.
Adattamento leggermente forzato Tolleranze da 1,5 a 0,4 mm.
Adattamento forzato Tolleranze inferiori a 0,4 mm.

2) Il grado di simmetria consiste in 3 varianti:

Simmetrico
Semisimmetrico
Non simmetrico

3) Il grado di maneggevolezza:

E’ piccolo
Sporge più di 8 cm. da punto di presa
E’ flessibile
E’ fragile

Per la determinazione dei tempi TMC-1 il grado di simmetria viene trascurato assumendo il valore del non simmetrico per tutti i tempi, ed indicando, a compensazione, di assegnare un Pf in più in tutti i casi citati nel grado di maneggevolezza. 

Ne risulta che l’elemento primario che si assume per determinare il grado di difficoltà ed i relativi tempi è la classe di accoppiamento.

Infatti, com’è rilevabile dal manuale FIAT del TMC-1: (vedi)

MTM TMC-1 MTM – Simb. TMU Fatt. Corr. T. Eff. Tempo TMC
Posizionare Pf P1NSF 10,4 0,652 6,8 7
Pm P2NSD 26,7 17,4 17
Pd PENSD 53,5 34,9 35

Da questo schema risulta in modo inequivocabile che questo importantissimo micromovimento usato milioni di volte dalle migliaia di lavoratori FIAT nel mondo è perfettamente derivato dall’MTM-1 e che i tempi TMC-2 sono semplicemente inventati.

Come verifica, seguendo la solita impostazione, ipotizzerò un posizionamento di media difficoltà ma nella norma, basato sull’inserimento di un particolare non simmetrico nella sua sede, con tolleranze inferiori a 1,5 mm (preciso, con leggera pressione, difficile da maneggiare).

L’MTM-1 per questo movimento prevede:

Posizionare preciso – NS (non simmetrico) – Difficile da maneggiare – Valore TMU = 26,6 (vedi)
Assumendo il solito fattore di correzione 0,652, il risultato TMC-2 dovrebbe ALMENO essere:
26,6 * 0,652 = 17,34  <— Trasformazione classica MTM-1 TMC
Dato coerente con il TMC-1 che prevede un pagato di 17 mill.

A questo pagato però, il TMC-1 assegna giustamente una ulteriore maggiorazione di 1 Pf (7 millesimi) per compensare sia il dato medio che la maneggevolezza difficile, quindi:

Pm 17 + 
Pf    7  = 
Pagato finale TMC-1 24 millesimi

Il TMC-2 prevede la stessa prassi assegnando, nel caso di difficile maneggevolezza, una maggiorazione  -Riafferrare- dei Movimenti Complementari; quindi:

Pm 12 + 
Riafferrare    4  = 
Pagato finale TMC-2 16 millesimi

Da questa dimostrazione ne consegue che, per questo caso, il divario sia con l’MTM-1 che con il TMC-1, si assesta su un -33 % circa senza neppure fantasiose motivazioni a giustificazione, ma unicamente con un brutale taglio del tempo d’esecuzione.

Ad aggravare il tutto nel Modello di sintesi del TMC-2 è anche citato che nel caso di posizionamento di viti – L’avvitamento considera: 1 Pf per l’accoppiamento e 1 Pf per la ricerca del primo filetto – stravolgendo la logica impostazione che prevedeva da sempre 1 Pf + 3 rotazioni del polso per l’imboccatura delle viti.

Disaccoppiare

Azione TMC-1

Disaccoppiare

D

f m d
4 8 19

Azione TMC-2

Disaccoppiare

D

4

L’indicazione TMC-2 per questo movimento è la seguente:

– Uno, due, quattro valori a seconda della retrocessione involontaria da valutarsi come MTM-1 -.

Riproponendo il diretto collegamento con l’MTM-1, i tecnici FIAT lasciando invariati i movimenti Facili e Medi, tagliano il movimento difficile di 3 millesimi (-16 %). Ovviamente tutto è lasciato alla professionalità ed alla correttezza dell’analista, non dimenticando poi che questo movimento è raramente usato ed ha quindi un peso ponderale minore di altri.

Messo in evidenza questo, le dimostrazioni sul movimento sono poco  significative.

Ruotare

Azione TMC-1

Ruotare

<—- Azione
R. Polso R. Volantino <—- Ruotare polso e volantino
8 9 / 16 17 / 30 <—- Diametro volantino
6 10 13 <—- Pagati in millesimi

Azione TMC-2

Ruotare

R. Polso

R. Altri

6 10

Anche in questo caso il movimento è poco usato e si incentra principalmente sulle attività alle macchine utensili tradizionali (Ruotare volantino). Nonostante questo anche in questo caso i tecnici FIAT ripropongono il diretto collegamento con l’MTM-1 facendo però confluire tutti i volantini di diametro superiore ai 16 cm nello stesso pagato di quelli da 9 a 16 tagliando sostanzialmente il tempo.

Ad aggravare questo fatto vi è tutto il discorso relativo alle maggiorazioni per fattore peso o resistenza che nel ruotare volantino è importante:

1) Sforzo da 2 a 6 kg.  TMC-1 = 7 millesimi per giro
TMC-2 = 4 millesimi per giro
2) Sforzo oltre 6 kg.   TMC-1 = 17 millesimi per giro
TMC-1 = 8 millesimi per giro

Movimenti del corpo

I passi, le rotazioni del corpo, i passi laterali, i prelievi da cassoni, ecc. sono movimenti effettuati milioni di volte al giorno dalle persone in officina. Dei 16 movimenti presenti nell’MTM, il TMC sia 1 che 2 li riduce a 2 e precisamente:

 Mc-f oppure P-f = Quando l’atteggiamento del tronco non varia (eretto) Es. normali passi, rotazione del corpo, passi laterali, ecc.

 Mc-d oppure P-d = Quando l’atteggiamento del tronco richiede una variazione (curvo) Es. prelievo di particolari da cassoni, prelievo e sollevamento di oggetti dal piano terra, ecc.

Azione TMC-1

Azione TMC-2

Movimenti corpo

Movimenti corpo

Mc

P

f

d

f

d

10

19

8

18

Anche in questi movimenti la logica dei pagati è rimasta la medesima ma i tempi sono stati tagliati del 20 % sul facile e del 7 % sul difficile. La giustificazione che la FIAT porta al taglio è che il passo nel TMC-2 è di 75 cm. mentre nel TMC-1 sarebbe di 1 m. Ovviamente la giustificazione è falsa perché mai il passo è stato considerato di 1 m. per le difficoltà insite nel conteggiare i resti in cm. e gli intrecci tra passo laterale, passo ostacolato, ecc. Si è sempre considerato il passo e basta. A riprova basta leggere quanto cita il manuale del TMC-1 (vedi).

Naturalmente i 10 ed i 19 millesimi del TMC-1 non sono stati inventati, come quelli del TMC-2, ma derivano dai pagati MTM (pag. 23 manuale):

Elemento Base MTM

Az base TMC

Sim. MTM

UMN

F. Correz.

Temp. Eff.

T.Eff.Totale

Movimento Piede,Gamba, Corpo

Mc

Cp

15

0,652

9,8

10

Ab

29

18,9

19

Ad aggravare questo fatto vi è tutto il discorso relativo alla maggiorazioni da assegnare relative a:

1) Passo ostacolato TMC-1 = 7 millesimi per passo
TMC-2 = 4 millesimi per passo
2) Salita su pedane, gradini, scale TMC-1 = 7 millesimi per movimento
TMC-2 = 4 millesimi per movimento
3) Trasporto oggetti pesanti o ingombranti TMC-1 = 7 millesimi per passo
TMC-2 = 4 millesimi per passo

che sono stati tagliati del 43% e che hanno una notevolissima influenza su questo tipo di gestualità.

I movimenti contemporanei  

Per quanto riguarda la tabella dei movimenti simultanei non è possibile pronunciarsi con certezza, dato che l’unica fonte di conoscenza è attualmente il solo prospetto riassuntivo.

Raffrontando la tabellina TMC-2 del prospetto con quella del manuale TMC-1, si rilevano differenze che però possono non essere significative, sono indispensabili maggiori informazioni.

Se per ipotesi l’impostazione fosse la stessa i pagati dei movimenti contemporanei sarebbero però ugualmente tagliati, perché le maggiorazioni per le difficoltà, che nel TMC-1 sono pagate con un Pf – 7 millesimi, nel TMC-2 sono pagate con la Simultaneità del raggruppamento Movimenti Complementari 4 millesimi.

Per quantificare la gravità, il peso di questo taglio, basta rifarsi all’esempio ragionato di applicazione del TMC-1 per capire quante volte in occasione degli Spostare e dei Posizionare queste maggiorazioni vengono assegnate.

La tabella riepilogativa  

Questa tabella(vedi) non è l’unica sintesi che posseggo, ne esiste un’altra più vecchia (vedi) che denota la mancanza di sicurezza da parte degli estensori ed il pressapochismo del lavoro compiuto. 

La considerazione nasce dalle maggiorazioni per il fattore peso o resistenza (vedi), nel primo prospetto riassuntivo le maggiorazioni erano unicamente 3 (vedi) nel secondo diventano 6 (vedi).

Può sembrare strano ma questo “miglioramento” (non ripeto di quanto la maggiorazione è stata tagliata) è avvenuto dopo l’incontro in corso Marconi dove, tra le mie varie proteste, quella più semplice da argomentare era quella relativa al raffronto tra la dinamica prevista dal TMC-1 rapportata alla loro elaborazione. 

Ne consegue che la “concessione” fatta al sindacato di spiegare il “modello” nella fase finale delle loro elaborazione, non è stata altro che una sorta di utilizzo dell’esperto sindacale come “verificatore grezzo” del loro lavoro che, purtroppo, non ha sortito granché.

La modulistica nel T.M.C.-2  

Sulla modulistica TMC-2 non c’è molto da spiegare, la modifica più evidente è ovviamente il foglio di rilievo impostato con la nuova architettura (vedi).  Per il resto ci sono state modifiche ma sono coerenti con i sistemi di regole “concordati” a livello delle singole realtà produttive ed è un campo vasto, impossibile da sintetizzare come percorso formativo valido per tutti.

Per concludere il capitolo è bene non tacere che in giro per l’Italia ho anche incontrato fogli di rilievo con valori arbitrariamente cambiati dalle aziende ma questo facciamolo confluire nel malcostume padronale.

  Ritorno a indice generale

ISMEL – Istituto per la Memoria e la Cultura del Lavoro dell’Impresa e dei Diritti Sociali – www.ismel.it è attuale gestore del sito Mirafiori accordi e lotte
segreteria@ismel.it - Cookie Policy - Privacy Policy