26/06/1969 - Cad. Massima (Curva
Biofisiologica) La CADENZA MASSIMA per ciascuna
linea non potrà superare di oltre il 18% il valore della corrispondente
cadenza media. Tale variabilità della cadenza
è da imputarsi per un 13% a variazioni di velocità di lavoro
dell'operaio nell'arco delle 8 ore (curva del rendimento biofisiologico
del lavoro) e per un 5% a variazioni nella composizione della produzione
(mix produttivo). Questo capoverso sancisce una
dinamica di organizzazione della produzione in linea che non è mai
stata usata e neppure sperimentata. In sostanza le linee di montaggio
dovrebbero partire lente, aumentare progressivamente fino ad un + 13%
per ridiscendere verso la parte finale del turno di lavoro. Nell'accordo sono previste 2
dinamiche diverse una per il primo turno ed un'altra per il secondo
turno (il turno notturno ai montaggi non era previsto); la cadenza media
ricavabile non avrebbe dovuto superare quanto sancito. La parte relativa al + 5% per il
problema del MIX produttivo è stata usata con la ricerca, nella
impostazione della produzione, di un'alternanza di pezzi più costosi,
in termini di minuti di lavoro, ad altri meno costosi. L'uso strumentale di questo parte di Accordo da parte della FIAT (Rivalta, Cassino, Chivasso) è notorio; si è passati dal + 5 al + 18% per i soli problemi di mix.
Questo punto evidenzia il livello
di saturazione massimo assegnabile in relazione al punto (d). Il tutto sarà modificato nella
contrattazione del 1971 in relazione al regime delle pause ed ai livelli
di saturazione sia conseguenti che rapportati alle cadenze. Importante è sottolineare che il punto (e) sancisce che il livello di saturazione massima assegnabile è del 105% e non del 118% come richiesto ed ottenuto dalla FIAT negli Accordi di Rivalta, Cassino, ecc., dato che il + 13% si riferisce unicamente alla curva biofisiologica e nulla ha a che fare con il problema del mix produttivo. ---------------------------------------------------- |